Una scelta aziendale

Nonostante Orac’è nasca come azienda specializzata nello smaltimento e nell’intermediazione di rifiuti speciali pericolosi, in particolar modo i rifiuti derivanti dal settore cantieristico a base amiantifera, è in grado di gestire anche alcuni tra i più importanti codici CER riconducibili a rifiuti non pericolosi. Tale scelta nasce dalla volontà da parte della direzione aziendale di dare ai propri clienti un servizio il più completo ed ampio possibile. Spesso e volentieri, infatti, all’interno dei cantieri si trovano una serie di rifiuti non pericolosi, la cui gestione va comunque affidata ad aziende specializzate del settore. A titolo di esempio, si possono trovare: 

  • CER 17.01.01: fibrocemento ecologico (caratterizzato dall’assenza di amianto); 
  • CER 17.02.01: materiale a base di legno; 

 Lo smaltimento dei rifiuti non pericolosi 

Proprio per la loro natura chimico fisica, la gestione dei rifiuti speciali non pericolosi risulta essere un processo essenziale in ottica di sostenibilità ambientale. Riuscire a valorizzare questi rifiuti, andandoli a gestire con un processo indirizzato verso l’economia circolare, significa non solo andare a ridurre gli impatti ambientali ma anche evitare lo sfruttamento di nuove risorse e materie prime.  

Orac’è, specializzata nei rifiuti di origine cantieristica, i cosiddetti C&D (rifiuti da costruzione e demolizione), è in grado di gestire tutti i materiali derivanti dalle attività di costruzione, scavo, demolizione ed in generale di manutenzione edilizia. Tali rifiuti, nonostante non presentino caratteristiche di pericolo, vanno comunque gestiti in maniera attenta, appunto per ridurre il loro impatto sull’ambiente.  

Ecco alcuni esempi di rifiuti non pericolosi da cantiere

  • Materiali inerti come calcestruzzo e ceramici; 
  • Legno sottoforma di pallet o scarti di lavorazione; 
  • Metalli, di ogni genere e tipologia; 
  • Materiali di scavo, in particolar modo durante attività di bonifica, come terre e rocce che non sono state contaminate da sostante pericolose; 
  • Materiali plastici in generale. 

Proprio come per quelli pericolosi, anche lo smaltimento dei rifiuti non pericolosi è regolamentato da una serie di normative, nazionali ed internazionali, che determinano come la responsabilità della corretta gestione di questi materiali sia a carico ai produttori stessi e quindi alle imprese edili. 

La prevenzione, quindi la riduzione della produzione di questi rifiuti, sebbene sia la scelta ideale, spesso e volentieri non è facilmente percorribile. Per tale motivo, in questi casi, è necessario procedere con una strategia di gestione il più sostenibile possibile che preveda, all’interno del piano di gestione dei rifiuti in cantiere, l’analisi dei rifiuti non pericolosi e la separazione di tutti i materiali per facilitarne il riutilizzo. Una volta effettuata la separazione di questi materiali si potrà dunque procedere: 

  • Al riciclo dei rifiuti non pericolosi, grazie al quale verranno trasformati in nuove materie prime andando a ridurre lo sfruttamento di nuove risorse naturali. Applicabile soprattutto nel caso di vetro, plastica e metalli; 
  • Al compostaggio, grazie al quale verrà generato compost che potrà essere utilizzato come fertilizzante naturale. Applicabile soprattutto nel caso di materiale organico, come il lego e scarti di lavorazione; 
  • Al recupero energetico, grazie al quale i rifiuti verranno bruciati all’interno di termovalorizzatori per la produzione di energia termica ed elettrica. 

L'opzione finale invece, per i rifiuti che non possono essere recuperati o trattati, rimarrà la discarica. Se hai bisogno di dettagli su un materiale specifico o su pratiche particolari per i cantieri e su come smaltire i rifiuti non pericolosi, non esitare a contattarci

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