Inquinamento del suolo

Tra gli impatti negativi dell’uomo e dell’attività umana sul pianeta, sicuramente c’è da considerare l’inquinamento del suolo e del sottosuolo. In questi casi si verifica una vera e propria alterazione della composizione chimica naturale dei terreni a causa delle più svariate possibilità e motivazioni. Fra le principali cause di inquinamento dei terreni si possono riscontrare, a titolo di esempio, rifiuti non biodegradabili erroneamente gestiti, la presenza eccessiva di alcune tipologie di fertilizzanti, sversamenti di idrocarburi legati al settore petrolifero, la presenza di metalli pesanti e in generale di prodotti chimici.

Il rischio maggiore, legato a questa tipologia di inquinamento, è che le sostanze nocive possano raggiungere falde acquifere sotterranee, interferendo con quest’ultime e causando pericolose contaminazioni all’acqua potabile.

Terreni contaminati da amianto

Tra le tante tipologie inquinamento, i terreni contaminati da amianto rappresentano un grave problema ambientale e sanitario. Orac’è, oltre ad essere in grado di smaltire manufatti e materiali a base di amianto derivanti da demolizioni e ristrutturazioni, è riuscita a specializzarsi, attraverso l’apertura del proprio centro di stoccaggio e grazie ad una fitta rete di collaboratori sul territorio nazionale e internazionale, anche nel trattamento dei terreni contaminati da amianto.

L’amianto è un materiale che è stato ampiamente usato in passato per le sue proprietà isolanti e resistenti al calore, ma è stato bandito a partire dal 1992 per la sua pericolosità nei confronti della salute umana. Nonostante ciò, è stato utilizzato per svariati decenni nel settore edile e questo ha causato, oggi, l’ampia presenza di terreni contaminati. La contaminazione dei terreni da amianto può derivare dunque da diverse fonti:

  • Contaminazione naturale: essendo un minerale di origine naturale, è possibile infatti che in alcune aree geografiche, tale materiale possa aver contaminato, attraverso attività mineraria o erosione delle rocce stesse, i terreni circostanti. In altri casi invece la contaminazione può essere legata all’attività dell’uomo, per esempio nel caso di costruzione di opere (strade, ponti, gallerie…) che prevedono la rimozione di porzioni di rocce contenenti amianto (naturale).
  • Contaminazione precedente al 1992: prima del 1992, anno in cui l’amianto è stato ufficialmente dichiarato pericoloso, parecchi sottofondi stradali, ferroviari o di infrastrutture in genere furono riempiti con detriti derivanti dalla frantumazione di materiali e manufatti contenenti amianto.
  • Deterioramento di materiali da costruzione: prodotti a base di amianto, per le sue eccellenti caratteristiche isolanti, sono stati usati per anni in moltissimi settori. È possibile, infatti, che il deterioramento di questi prodotti (coperture, pannelli isolanti…), le improprie attività di rimozione o addirittura il contatto diretto con questi materiali (tubazioni, fondamenta, sottofondi stradali), possano rilasciare fibre di amianto nel terreno.
  • Smaltimento illegale: a causa di attività illecite, vi è la possibilità che rifiuti contenenti amianto, come detriti edilizi, possano essere smaltiti illegalmente, contaminando il suolo.
  • Siti industriali: vecchie fabbriche e industrie che producevano o utilizzavano amianto possono aver disperso fibre e rifiuti nel terreno circostante.

Smaltimento di terreni contaminati

Lo smaltimento dei terreni e le bonifiche ambientali riguardano tutte le attività legate alla gestione dei suoli contaminati, con l’obiettivo principale di riqualificare l’aera coinvolta, al fine di ripristinare la qualità ambientale e prevenire impatti negativi.

Orac’è si è specializzata nella gestione di questi rifiuti, non solamente quelli contaminati da amianto, ed è in grado di gestire, a titolo di esempio, terreni contaminati da metalli pesanti, da idrocarburi o da sostanze chimiche in generale.

La gestione di tali rifiuti è regolamentata da normative nazionali, come il D.Lgs. 152 del 2006 (Testo Unico Ambientale), e internazionali, che stabiliscono:

  • I limiti di concentrazione e di accettabilità delle varie sostanze;
  • Le procedure che devono essere eseguite per il corretto ripristino dei siti contaminati;
  • Gli obblighi di chi inquina;
  • Le responsabilità di risanamento del terreno coinvolto nell’attività inquinante.

Nella maggior parte dei casi, la metodologia corretta di smaltimento di terreni contaminati prevede il confinamento in discariche autorizzate per rifiuti pericolosi o non pericolosi, a seconda della pericolosità associata. Soltanto in una piccola percentuale di casi è possibile procedere a trattamenti chimico/fisici volti alla riduzione dell’inquinante presente al di sotto dei limiti di tolleranza.

Data la complessità tecnica che accompagna dunque le bonifiche ambientali, in cui sono richieste contemporaneamente competenze multidisciplinari e, soprattutto, considerati gli elevati costi associati a tale attività, è di fondamentale importanza affidarsi a partner qualificati e certificati. Orac’è può accompagnarti in tutti gli step relativi alla gestione di questi rifiuti.

Per qualsiasi informazione relativa al corretto smaltimento di terreni da bonifica, non esitare a contattarci.

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