Perché è stato pensato “Smaltimento 3.0”?

Uno dei problemi più grandi che colpisce il settore dello smaltimento dei rifiuti speciali e pericolosi da costruzione e demolizione è legato alla qualità e alla tracciabilità degli stessi e, come diretta conseguenza, alla sicurezza durante le fasi di lavorazione e trasporto. Troppo spesso, infatti, accade che autorità locali ed europee si trovino a dover intervenire a causa di materiali che circolano sulle strade senza rispettare gli standard di sicurezza e tutela ambientale imposti dalla legge, rendendo difficoltosa una corretta gestione di tali rifiuti. Il processo “Smaltimento 3.0” è stato pensato da Orac’è come idea per risolvere tali criticità e, ad oggi, è diventato un impianto coperto da brevetto industriale che può garantire qualità, tracciabilità e sicurezza. Con questo progetto, Orac’è e possibili partner futuri, potran­no effettuare un controllo, non invasivo, garantendo:

Sicurezza nelle lavorazioni e nei trasporti,

Qualità del rifiuto,

Tracciabilità completa, dal produttore fino al centro di raccolta finale.

Che cosa è “Smaltimento 3.0”?

Smaltimento 3.0 è un impianto automatico per il controllo di rifiuti, urbani e speciali, sia sfusi che in contenitori, attualmente strutturato per la gestione di lane minerali ed amianto friabile. Attraverso la tecnologia a Raggi X e grazie ad un sistema di tracciabilità con tecnologia RFID, l’impianto permette di selezionare, controllare ed eventualmente scartare dalla linea di lavorazione, tutti i rifiuti che contengono al loro interno materiali non conformi, al di sopra di una percentuale prestabilita o non afferenti al ciclo di lavorazione in corso.

L’obiettivo di questo processo di controllo non invasivo, primo nel suo genere, per i rifiuti di origine cantieristica, è quello di creare una filiera di lavorazione e di trattamento in cui si riesca a valutare l’integrità e la qualità dei materiali, garantendo una tracciabilità completa, dal sito produttivo fino al sito di conferimento.

La possibilità di processare tali materiali, attraverso Smaltimento 3.0, comporta un netto incremento per quanto riguarda la sicurezza delle lavorazioni successive e del trasporto, e presenta, come ultimo obiettivo, quello di ottenere un rifiuto che possa essere rigenerato.

Attraverso l’impianto Smaltimento 3.0, oltre a garantire ai rifiuti una qualità tale da minimizzare qualsiasi problematica nelle fasi di smaltimento in discarica, vi è dunque la possibilità di procedere al riciclo e dunque al recupero di tali materiali. Oggi è di assoluta importanza, infatti, rispondere alla reale necessità, non più rinviabile, di rigenerare gli scarti passando da un modello di economia lineare ad uno circolare.

Il progetto è stato cofinanziato con BANDO AL VIA di Regione Lombardia.

Smaltimento 3.0: la filiera

La filiera di lavorazione che è stata attualmente implementata presso l’impianto di Cirimido, è formata, in estrema sintesi, dai seguenti macro-processi:

  1. Accettazione ed etichettatura del rifiuto in ingresso all’impianto. In questa fase i big bag vengono accettati in impianto e viene ap­plicato un idoneo dispositivo di riconoscimento RFID. Viene così creata cor­rispondenza biunivoca tra produttore e codice seriale del rifiuto e/o imballo in lavorazione. Il sistema RFID permette di tracciare ogni big bag dal luogo di produzione fino al sito di conferimento finale, rendendo sempre possibile verificare il contenuto degli stessi.
  2. Ispezione del rifiuto per mezzo di scanner a raggi X. Questa fase prevede la scansione dei big bag con un apposito scanner a raggi X dotato di un software, appositamente calibrato, in grado di riconoscere i materiali a seconda della loro natura chimico/fisica (organici, inorganici e metallici). I big bag possono dunque rispettare le specifiche di purezza precedentemente impostate o, in caso contrario, contenere materiali estranei che devono essere rimossi.
  3. Separazione del rifiuto non a norma. In questa fase viene deciso se i big bag che rispettano la specifica di purezza procederanno verso la sezione di riduzione volumetrica o, in caso contrario, procederanno verso la rilavorazione manuale e successiva e rietichettatura.
  4. Riduzione volumetrica dei rifiuti conformi e spedizione. In questa fase, i big bag precedentemente scansionati e che ri­spettano la specifica di purezza, vengono processati da una pressa industriale per una opportuna riduzione volumetrica. Ogni balla, formata, a seconda del rapporto peso volume, da circa 6/8 big bag, verrà spedita presso i centri di conferimento accompagnata da un’apposita packing list conte­nente tutti le informazioni e le scansioni di tutti big bag in essa contenuti.

Quali possono essere gli sviluppi di “Smaltimento 3.0”?

La tecnologia e le procedure sviluppate da Orac’è possono rappresentare modello ed ispirazione per gli operatori del settore, per il legislatore e per le autorità competenti, nella definizione di standard qualitativi che i soggetti interessati a tali problematiche possono applicare. Fermo restando i capisaldi e i principi ispiratori, uno dei punti di forza è dato dal fatto che il sistema è completamente scalabile e personalizzabile a qualsiasi realtà e tipologia di rifiuti.

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